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Recensione Need for Speed Hot Pursuit 2

E’ indubitabile che la saga di Need For Speed abbia sempre avuto un certo fascino sul popolo dei videogiocatori, nonostante la discussione sulle sue effettive qualità sia sempre stata piuttosto accesa. Questo nuovo capitolo probabilmente darà nuova linfa a questa “contesa” poichè, se da un lato è impossibile non riconoscergli una certa consistenza tecnica, dall’altro è altrettanto impossibile lodarlo come un titolo destinato a rimanere nella storia dei giochi di corse.

DUNQUE, CHE NUOVE?
Partiamo classicamente, analizzando le novità che questo nuovo capitolo della saga più veloce del mondo porta con sè: innanzi tutto i tracciati, la cui lunghezza è assai variabile, presentano diverse biforcazioni; queste, non segnalate sulla scarna mappa attivabile a schermo, sono molto importanti ai fini della gara in quanto permettono al giocatore di risparmiare considerevoli quantità di tempo “tagliando” il normale tracciato. Ma attenzione: non tutte queste deviazioni sono realmente delle scorciatoie e alcune possono anche allungare la strada da percorrere, così che il giocatore si trova a doverle percorrerle tutte più volte per capire quali risultino effettivamente utili e quali no. Un altro fattore da non sottovalutare è che, come accennato sopra, questi percorsi alternativi non sono ovviamente segnalati sulla mappa di navigazione: questo implica una guida talvolta “alla cieca” che può risultare problematica in quanto non di rado questi tratti di strada sono tortuosi e presentano curve strette o restrizioni della carreggiata. Sta anche questa volta al giocatore valutare la convenienza di queste strade supplementari. Ad ogni modo, una oggettiva utilità la possiedono: durante i frenetici inseguimenti da parte dei poliziotti, il giocatore può sfruttare i bivi per cambiare strada all’ultimo momento lasciando spiazziati i suoi inseguitori, liberandosi di loro una volta per tutte.

Quel tempio sulla collina ha un nonsochè di familiare…

L’HUD sulla sinistra visualizza la situazione in pista

I tracciati hanno tratti di pista anche molto diversi tra loro

Parlando di polizia non si può che introdurre la sezione che Hot Pursuit 2 le riserva: vestendo i panni del poliziotto, il giocatore ha il compito di riportare la normalità sulle strade, non lesinando a tamponare i pirati della strada fino ad arrestarli. Ma in questo nuovo capitolo le gazzelle hanno nuove freccie al loro arco: come prima cosa, premendo l’apposito tasto si può chiamare in aiuto una “spalla” in grado di aiutare il giocatore nell’inseguimento, ma anche nel tamponamento del fuggitivo di turno. Molto utile è anche la possibilità di chiamare un posto di blocco, dove una ulteriore vettura della polizia tenterà di sbarrare la strada ricorrendo anche all’ausilio di striscie chiodate (assolutamente letali e nemmeno troppo facili da evitare, se ben piazzate!). In ultima istanza, il novello poliziotto può anche ricorrere all’artiglieria pesante: con piloti particolarmente ostici, si può richiedere l’intervento di un elicottero in grado addirittura di sganciare in volo dei barili esplosivi dagli effetti devastanti, capaci di far saltare in aria le vetture inseguite. Tutti questi aiuti sono ovviamente molto utili al giocatore, ma per essere impiegati al meglio è necessario avere una certa conoscenza del percorso: chiamare un posto di blocco in un tratto in cui la carreggiata è molto larga, per esempio, porta a perdere un’ottima occasione di arrestare il fuggitivo. Ancora, richiedere l’intervento di un elicottero in un tratto che precede una galleria, potrebbe non essere un’idea meritevole di premio Nobel.

NEED FOR…
All’inizio del gioco si hanno a disposizione un paio di tracciati e altrettante autovetture per cominciare l’avventura a quattro ruote. Solo vincendo le prime gare (del campionato, ma anche della modalità inseguimento o gara singola) si guadagnano i punti necessari a sbloccare le altre piste e auto. Ovviamente queste hanno un costo differente a seconda della loro qualità (non crederete di potervi arraffare subito la McLaren F1 LM!). Per quanto riguarda i tracciati, ci sono un paio di appunti da fare: sono piuttosto vari, alcuni circolari, altri con struttura tale per cui inizio e fine non combaciano e offrono una sfida basata su una singola corsa. L’aspetto di questi tracciati risulta essere il più delle volte ben curato, anche se in certi casi si notano delle cadute di stile (in una pista c’è un tratto di galleria completamente buio che non lascia la minima visibilità, in un’altra determinate porzioni di tracciato hanno una struttura piuttosto confusa).

Tra una frazione di secondo la volante della polizia ci sarà addosso!

Ecco un doppio inseguimento ai danni di una splendida Dodge Viper

Il fatidico momento: 85000 punti in cambio della McLaren F1 LM…

Le vetture sono ben disegnate, hanno un comportamento su pista che varia da un modello all’altro e godono di breve descrizioni tecniche (meno approfondite di quelle già viste in passato). La personalizzazione si limita alla scelta del colore della carena e alla selezione del cambio (automatico o manuale). Il tutto, quindi, in perfetto stile arcade.

QUALCOSA NON VA…
Le caratteristiche di base sembrano esserci tutte, allora cosa non va? Molto probabilmente Need For Speed Hot Pursuit 2 soffre di una mancanza di originalità di fondo. Gli elementi innovativi sono presenti, ma non possono certo pretendere di far decollare il gioco; oltre a questo, qualche ulteriore difetto intacca la solidità del prodotto. Per cominciare, le visuali che il gioco mette a disposizione sono quattro: la prima, esterna e pseudo-isometrica, azzera quasi totalmente il senso di velocità. Le due intermedie, entrambe dietro la vetture, garantiscono discreta visuale, ma non sono propriamente spettacolari. L’ultima, quella dall’interno dell’auto, è l’unica in grado di lasciare senza fiato il giocatore, travolgendolo con un impressionante senso di velocità che lascia quasi spiazzati. Tuttavia, risulta a tratti difficili scorgere in maniera netta il tracciato (complice anche un HUD che visualizza la pista con una linea bianca che, su sfondi chiari come mare e cielo, tende a sparire). Se a questo si aggiunge una modalità replay abbastanza scarna e ciò che in precedenza è stato detto sui i circuiti (ovvero, che non sempre riescono a dare sfogo agli istinti dei piloti puristi più accaniti) si arriva a capire che questo gioco si colloca nell’ambito del buono, senza però poter essere considerato un capolavoro: ha caratteristiche interessanti che tuttavia non risultano particolarmente originali, ma nonostante questo è in grado di divertire per diverse ore, rischiando solo salutariamente di venire a noia al giocatore. Resta un gioco estremamente interessante per chi non avesse dimestichezza con la saga di Need For Speed o per chi, causa prescrizione medica, non può farsi sfuggire nemmeno un titolo della celebre serie targata Eletronic Arts.

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