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Recensione Need for Speed Porsche Unleashed

Ogni anno la Electronic Arts ci ha abituati alle corse spericolate a bordo dei bolidi in commercio, più potenti sulla faccia della terra. Ferrari, Laborghini, Mercedes, Corvette sono solo alcune delle case automobilistiche che si sono prestate nel corso degli anni a vedere come protagonisti i loro modelli di punta, gioielli di tecnologia e design per la gioia dei giocatori di tutto il mondo.
L’anno 2000 evidentemente ha destato la voglia di cambiamento tra i ranghi della EA, che ci propone un progetto che si discosta dalle precedenti esperienze presentando non più molte case automobilistiche, ma una sola, la tedesca Porche, che celebra con questo titolo i 50 anni di storia. E appunto 50 anni di storia e oltre 80 automobili disponibili nel corso del gioco sono il biglietto da visita di questo Need for Speed – Porche Unleashed, simbolo della continua evoluzione della serie, che pur rimanendo ancorata ad uno spirito arcade riesce comunque a sfoderare features varie e interessanti, oltre ad un modello di guida molto più realistico e impegnativo.
Le modalità di gioco sono molteplici e scaturiscono sia dalla lunga esperienza della software house, sia dalle notevoli potenzialità di altri titoli concorrenti ai quali pare che si sia data un occhiata prima della realizzazione di quest’ultimo. Ma cominciamo con l’analisi del gioco: dopo una introduzione realizzata in computer grafica, forse leggermente sotto tono, è possibile accedere alla sezione piloti, dovrete creare un nuovo alter ego scegliendo tra le 8 foto disponibili e dandogli il nome che preferite, a questo punto accederete al menù principale.
Trattandosi di un gioco dalla derivazione arcade, la prima opzione disponibile nel menù porta direttamente alla modalità single player, senza troppe complicazioni è possibile scegliere il livello di difficoltà, una delle 15 auto inizialmente disponibili e il tracciato sul quale gareggiare, pronti via e il gioco è fatto; oltre alla modalità singola gara classica è possibile partecipare ad una gara knockout veloce, ad ogni giro di circuito l’ultimo pilota a passare sul traguardo viene eliminato, alla fine dell’ultimo giro verrà proclamato il vincitore, similmente esiste una modalità knockout a torneo che elimina un avversario dopo ogni gara. Nei tre tipi di gare sopra descritte è possibile scegliere il numero di avversari, la pista e la quantità di traffico.
Portiere e cofano sono apribili ed è possibile vedere l’interno in modo ravvicinato
La sezione dedicata al multiplayer si presenta con un cambiamento rispetto ai precedenti episodi della serie, è scomparsa, purtroppo, la opzione per giocare in split screen, niente più sfide gomito a gomito con gli amici, il multiplayer è sì possibile, ma relegato ad Internet, alla LAN o ad un improbabile connessione Modem to Modem. C’è da dire che la scelta è condivisibile e purtroppo sempre più diffusa, ma sta di fatto che i giochi di guida erano ancora gli unici portavoce del multiplayer casalingo su PC e in questo modo anche uno degli ultimi capisaldi va a cadere. Naturalmente il gioco via internet è supportato bene, con sito e apposite classifiche mondiali, ma purtroppo le linee italiane come al solito si trovano abbastanza impreparate ad una sfida all’altezza con le dirette concorrenti USA.
Tornando al gioco addentriamoci nel cuore del prodotto analizzando la prima delle interessanti novità: l’opzione pilota tester, in questa fase potrete entrare a far parte della elite di piloti collaudatori della casa tedesca, auto da brivido e prove ai limiti delle vetture e dei piloti, dovrete collaudare, eseguire dimostrazioni per i giornalisti accorsi, testare prestazioni e dimostrare la vostra abilità nelle manovre più spericolate, si tratterà di percorsi talvolta delimitati da birilli in larghi piazzali oppure di vere sezioni di circuiti reali da affrontare a tutta velocità con prove di frenata e di abile uso del cambio o del freno a mano.
La fase di test è lunga e articolata, e rappresenta una sfida nella sfida dato il livello di difficoltà crescente già dopo 2-3 prove, un collaudatore professionista vi spiegherà, anche con l’ausilio di mappe le manovre che dovrete effettuare, starà a voi non sbagliare e mantenervi nel tempo limite prestabilito, questa modalità non preclude nè limita le altre sezioni di gioco, ma per molti versi ricorda da vicino le prove per ottenere la patente nella serie Gran Turismo per PlayStation. La parte più importante e vasta di gioco è però rappresentata dalla modalità Evoluzione, si tratta di iniziare con un piccolo budget a disposizione durante gli anni ’50, comprate una delle auto disponibili, inizialmente la sola 356, comprate pezzi aggiuntivi come carburatori, pneumatici, modifiche al motore, scarichi, sospensioni, barre antirollio e gareggiare nelle prime gare monomarca dedicate. In fase di acquisto potrete osservare attentamente le auto in splendidi modelli 3D, aprire cofani, vani motore, portiere e curiosare all’interno dei bolidi (anch’esso realizzato completamente in 3D), potrete comparare le caratteristiche tecniche delle auto che vi vengono offerte attraverso i 4 parametri principali: accelerazione, velocità massima, frenata e manovrabilità, espresse in percentuale e riassunte anche in un fattore finale che determina la competitività di massima del veicolo. Dopo l’acquisto è immediatamente possibile aggiungere a piacimento modifiche meccaniche o di aspetto al bolide, ogni pezzo da aggiungere è descritto sul listino, e specialmente sono indicati i vantaggi e gli svantaggi che possono scaturire dal suo utilizzo, in questo modo anche il più sprovveduto in materia automobilistica può apprendere ad esempio che con l’utilizzo di un volano alleggerito l’auto tenderà ad presentare una accelerazione migliore ma potrebbe incontrare difficoltà in caso di salite troppo accentuate.
In quasi ogni capitolo della serie c’è un ponte del genere
Una volta acquisiti i pezzi è possibile rivendere le parti in eccesso, montare e smontare le modifiche, utilizzare di volta in volta una scatola del cambio diversa adattandosi al percorso da affrontare e così via. Nelle macchine espressamente da gara è possibile intervenire anche su parametri quali altezza, rigidità ed escursione degli ammortizzatori, sensibilità dello sterzo, il bilanciamento dei freni, la pressione aerodinamica e quella delle gomme, oltre ai rapporti tra le marce.
Durante le competizioni la vostra auto subirà irrimediabilmente danni dovuti a urti, salti o alla semplice usura del veicolo, prima di partecipare alla gara successiva sarà buona abitudine riparare tutti i danni, o perlomeno i più importanti, scegliendo alternativamente di sostituire un pezzo piuttosto che andare incontro ad una costosa riparazione, i danni, oltre che essere visibili esternamente mineranno fortemente le prestazioni del bolide, con velocità massime ridotte, accelerazioni ridicole e sterzo alquanto capriccioso rendendo del tutto impossibile portare a termine vittoriosamente la gara.
Riguardo alla personalizzazione dei mezzi, oltre alla possibilità di acquistare cerchi in lega dalla semplice funzione di abbellimento sarà possibile in modo del tutto gratuito riverniciare l’auto, dotarla di nuove bande colorate e del numero di gara. Acquistate l’auto, la personalizzazione estetica e la preparazione meccanica si possono affrontare le prime competizioni, scelta la gara da affrontare, compatibilmente con i modelli in vostro possesso, pagherete una quota di iscrizione e sarete pronti alla partenza.
Le competizioni si dividono in 3 grandi gruppi nei quali sono distribuiti tutti i modelli Porsche realizzati fino ad ora, solo quando avrete vinto tutte le gare del primo gruppo potrete accedere al secondo e così via, sarà necessario acquistare un gran numero di modelli per partecipare a tutte le competizioni, ma in caso di vittorie ripetute le difficoltà economiche non si presenteranno per tutta la durata della prima sezione. Man mano che avanzerete gli avversari si faranno più competitivi e talvolta scorretti, tamponandovi o tagliandovi la strada, e le piste, unite alle velocità sempre più alte, più complesse da affrontare. Per limitare la possibilità di barare ai soliti furbi che cercano di rovinarsi il gioco con le proprie mani è stato implementato un modello di salvataggio automatico, sarà impossibile uscire e non salvare una gara che state perdendo alla grande, il campionato continuerà, e la vostra auto rimarrà danneggiata, quindi attenti a quello che fate in gara, addio ai pazzi che corrono contromano, il conto del carrozziere sarà molto salato. Il modello di guida è notevolmente migliorato dai primi Need for Speed, le auto sono più nervose e maggiormente realistiche nei cambi di direzione, tendono a scomporsi in caso di frenata, e gli assetti o modifiche si dimostrano non solo di effetto estetico, ma realmente incidenti sulle prestazioni. Inoltre la auto risalenti agli anni 50-60 sono dotate di pneumatici sottili e sospensioni molto morbide, che rendono ogni curva da affrontare una vera incognita, possiamo aggiungere che gran parte delle Porche sono dotate di trazione posteriore, notoriamente difficile da padroneggiare specie in fase di accelerazione per far capire che la sensazione di “guida su binari” dei capitoli precedenti è del tutto scomparsa.
Wopps
Se alcuni aspetti della serie nei capitoli precedenti potevano apparire criticabili, questo non si può certo dire dei tracciati, uno dei punti di forza della serie, nel corso del tempo si è assistito al passaggio da tracciati aperti a circuiti chiusi e viceversa, ad esempio negli ultimi 2 Need for Speed si gareggiava solo su circuiti con un molteplice numero di giri. Finalmente la potenza hardware e la volontà dei game designer hanno permesso un ritorno ai percorsi in linea, con un inizio e una fine del tutto indipendenti, indubbiamente realizzare circuiti con tempi di percorrenza che andassero oltre 3-4 minuti non è un impresa da poco, ma i programmatori hanno svolto un lavoro che definire egregio appare quasi riduttivo, i tracciati sono 9 più cinque piste chiuse, per un totale di 14 locazioni disponibili, da affrontare in condizioni atmosferiche diverse, o in direzioni diverse.
Tra i circuiti chiusi è impossibile non citare quello di Montecarlo, che in alcune parti ricalca fedelmente il percorso adottato per il famoso Gran Premio di Formula 1, con tornante e tunnel annessi. Tra i tracciati aperti non c’è che l’imbarazzo della scelta, scorci paesaggistici notevoli, tramonti sul lungomare, un piccolo villaggio di pescatori, oppure i boschi di sempreverdi secolari, l’attraversamento di una segheria, le colline a ridosso dei Pirenei, le miniere e i ponti sospesi, ogni elemento è reso alla perfezione, con buone animazioni esterne che rendono vivo il mondo che circonda il percorso di gara.
Ovviamente una grafica così all’avanguardia penalizza i computer di fascia bassa, ma fortunatamente una miriade di opzioni apposite permettono di personalizzare al massimo le prestazioni del vostro PC, in ogni caso già a livelli medio bassi di dettaglio e di distanza di visualizzazione il tutto appare altamente spettacolare e del tutto giocabile anche con computer non proprio dell’ultima generazione. L’aspetto sonoro è reso ottimamente, con rumori riprodotti alla perfezione, e colonna sonora in linea con i precedenti prodotti della serie. Il layout sullo schermo è completamente personalizzabile, potrete scegliere se avere lo schermo di gioco completamente invaso da indicatori e comandi oppure privo di qualsivoglia classifica o mappa, la gestione delle telecamere in gioco permette visuali interne ed esterne per adattarsi al vostro stile di guida, i replay sono altamente spettacolari e soddisfacenti in ogni dettaglio, con tanto di possibilità di montaggio e salvataggio.
Ogni commento è puramente superfluo…
Un’ultima nota riguarda la gestione dei tornei, quando riprendete a giocare, dopo aver scelto il pilota, in modalità evoluzione sarete obbligati a terminare il torneo eventualmente in corso, ma non vi verrà spiegato a quale stavate partecipando e che pista dovrete affrontare, non sarà neppure possibile verificare in che posizione della classifica vi trovate attualmente, questo è forse l’unico aspetto confusionario e criticabile dell’intero gioco.
Non rimane molto da dire se non passare al commento finale nel caso non aveste ancora capito che questo prodotto non dovrebbe mancare nella collezione di tutti gli amanti dei giochi di guida.
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